La proposta educativa e di gioco

 “Non si gioca per imparare, ma giocando si impara dalla propria esperienza”

(R.Bosi, Pedagogia al nido, Carocci Editore, Roma, 2002)

Nei primi tre anni di vita il gioco costituisce l’attività principale per i bambini, attività estremamente seria e contraddistinta dalla spontaneità e dal senso di piacere che i bambini provano nel praticarla. Preservare quotidianamente degli spazi per questo gioco libero e non strutturato, con l’educatore in posizione di osservatore, consente ai bambini di orientare le proprie preferenze e di accostarsi liberamente a questo o a quel gruppo di coetanei, sperimentando la possibilità di negoziare con gli altri e di risolvere i conflitti in autonomia. E’ a partire dall’osservazione delle dinamiche relazionali e degli interessi e capacità evidenziate nei momenti di gioco non strutturato che vengono poi ideate e calibrate le proposte strutturate ed i laboratori, che sono orientati in forma ludica in quanto sostengono la motivazione del bambino al fare, all’esplorare e al giocare ma che rispondono sostanzialmente all’obiettivo di suscitare conoscenze ed apprendimenti, favorendo lo sviluppo di competenze in ambito cognitivo, linguistico, motorio, affettivo e sociale.